
Corso on-line Il racconto della Filosofia
A cura di Fabio Fiore e Giuseppe Morrone
Il racconto in filosofia ovvero come i filosofi usano la narrazione per raccontare l’invisibile
“Ed è un gioco molto bello, o Socrate,
in confronto dell’altro che non vale nulla,
questo di chi è capace di dilettarsi con i discorsi,
narrando storie sulla giustizia
e sulle altre cose di cui parli”
PLATONE, Fedro, 276E
Fin dalla sua nascita, la filosofia intrattiene un rapporto di amore e odio nei confronti del racconto: per Platone la scrittura procura l’apparenza di verità e rende i lettori dei portatori di opinioni, anziché dei sapienti. La scrittura come phàrmakon: “rimedio”, ma anche “veleno”. Nonostante ciò, Platone è il primo filosofo che affida sistematicamente il suo sapere alla scrittura. E non solo. Per far ciò si affida a due generi narrativi per eccellenza: il dialogo e il mito. Amore e odio tra sapere e narrare.
Il corso vuole esporre alcuni fra i principali esempi e modelli di uso caratteristici della narrazione in filosofia, allo scopo di sviluppare concetti e indagini filosofiche. Il suo obiettivo primario è proprio quello di offrire strumenti e spunti di uso filosofico del racconto, finalizzato ad esprimere qualcosa che, di per sé, non è raccontabile: il pensiero, la rappresentazione della realtà per concetti. Raccontare l’invisibile, ovvero, come suggerisce Wittgenstein, “dire l’indicibile”.